Questa settimana sono stata immersa nella vita milanese, assorbita completamente dalle cose da fare.
Milano indoor
L’appartamento aveva bisogno di alcune riparazioni e ho apportato alcune modifiche:
mi sono regalata una sega per fare delle mensole a misura,
ho lottato con il trapano per fissare i tasselli nel muro,
ho messo in pratica le mie arti di bricoleur, che sono importanti sulla terra ferma quanto in barca a vela.
E sono orgogliosa di me stessa, di averci provato, di averci creduto, di esserci riuscita anche senza l’ausilio di un uomo. Comunque la prossima volta farò meglio….
Poichè nell’ultimo anno ho vissuto a Milano solo sei mesi circa, e in futuro spero di poter trascorrere periodi sempre più lunghi in navigazione, ho pensato di lasciare la mia camera da letto a mio figlio che continuava a condividere gli spazi con la sorella.
Giustamente lui mi fa notare che anche la sua situazione è transitoria: dopo la laurea in Ingegneria Biomedica ha iniziato a lavorare come ricercatore al Politecnico di Milano, e spera di potersi creare una casa tutta sua al più presto; ma attualmente la situazione è talmente precaria che per il momento ci limitiamo a sognare.
Nel frattempo però io mi sono trasferita dalla mia camera matrimoniale nello studio.
Di conseguenza ho spostato mobili, approfittato per fare un sano decluttering di abiti, scarpe, carte (ma quanta ne accumuliamo?, tra documenti necessari e assolutamente inutili…)
Settimana scorsa quindi casa nostra è stata teatro di una piccola rivoluzione, mobili spostati da una parte all’altra, scatoloni accumulati, abiti un po’ ovunque…e milioni di pioppini! spiego per chi non è di Milano cosa significa: in questa stagione gli innumerevoli pioppi che abitano nella mia città rilasciano le loro piccole nuvolette bianche che entrano prepotenti dalle finestre e si insinuano ovunque, si accumulano felici in ogni angolo, ricoprono beffarde ogni superficie disponibile.
MILANO DEHORS
Fortunatamente Milano ci ha regalato delle giornate primaverili degne di questo nome: cieli blu e tersi, sole timido al mattino, che diventa subito caldo nelle ore centrali della giornata, serate tiepide che invogliano a prendere un aperitivo all’aperto.
Così io ho alternato sedute di lavori intensi e deprimenti in casa a uscite goliardiche e un po’ alcoliche con le amiche: preziosissime alleate di gioiosi momenti.
Una delle zone più amate, per chi abita dalla mia parte di Milano, è quella intorno al Castello sforzesco, dentro all suo Parco Sempione.
Al suo interno i baretti nascono come fossero funghetti, e tutti coloro che desiderano uno spazio verde qui sono ampiamente accontentati: runners, amanti della bici, cani di tutte le razze e dimensioni con i loro amici umani, gruppi e gruppetti che cercano solo una scusa per stare di nuovo insieme, dopo mesi di solitudine forzata.
La gente sta festeggiando il ritorno alla quasi normalità, alle chiacchiere infinite e leggere davanti ad un aperitivo, al piacere di rimanere fuori di casa, fuori dalle pareti domestiche in cui siamo stati relegati.
A Milano i gestori dei bar si sono ingegnati come non mai a ritagliarsi spazi fuori dai loro muri, un po’ per rispettare la normativa anti-Covid, che permette alla gente di stare vicina solo se all’aperto, un po’ per andare incontro all’esigenza umana di stare sotto al cielo soleggiato o stellato.
Di fronte alla ex scuola elementare di mio figlio, per esempio,
il bar di fronte ha disposto dei tavolini che sono sempre affollatissimi;
a me piace moltissimo questo appropriarsi di spazi che la città offre ma bisogna saper cogliere.
Se fosse per me chiuderei molte vie al traffico delle auto per renderle pedonali
e metterei tavolini ovunque:
per me il piacer di un caffè seduta con un’amica
o il tempo lunghissimo dell’aperitivo sgranocchiando qualcosa e parlando del più e del meno è preziosissimo.
Anche alcuni ristoranti hanno trovato il modo per farsi un dehor da allestire con i loro tavoli, ed è un piacere ritrovarsi a mangiar bene, all’aperto, come fossimo un po’ in vacanza.
Ai milanesi, da sempre, piace restare a Milano sentendosi fuori città e di posti così ce ne sono moltissimi infatti; per esempio, sempre all’interno del Parco Sempione c’è anche una cascina che ospita eventi ed iniziative, che ti fa sentire in campagna.
Quando ho poco tempo mi limito alle passeggiate nei piccoli parchi di cui è piena la mia zona: con Oliver bighelloniamo senza meta, lui annusa i mille odori della primavera, io mi ricordo di quanto amo la mia città.
Però mi ricordo che, lontano dagli occhi, ma non dal cuore, c’è un piccolissimo batuffolo di pelo che diventa grande. Simbad ogni giorno impara a fare qualcosa di nuovo, e un po’ mi dispiace di non essere presente ai suoi successi.
Mi commuove vedere le sue foto di cucciolo felice,
che altro non fa che godersi la vita che gli è stata salvata.
Così i giorni passano e lui cresce
e penso a quanto ci fa prosperare l’amore!