★ Scolapasta in barca: io ho acquistato questo rosso, che è espandibile quando lo devi utilizzare e si ripone in veramente pochissimo spazio quando è schiacciato. Geniale!
★ Acqua dove ho cotto la pasta: quando scolo la pasta tengo sempre l’acqua di cottura. Gli usi che ne faccio sono essenzialmente i seguenti:
1. Spesso ne uso un po’ per risottare la pasta, ovvero “allungo” il sugo, soprattutto quelli di verdure, per fare una specie di cremina con cui condire meglio la pasta, spettacolare quando ci si aggiunge il Parmigiano grattugiato!
2. Il resto, la uso per sgrassare la pentola dove ho fatto il sugo, o la verso nel lavello, con il tappo, per lavarci le stoviglie dopo aver mangiato.
★ Quantità di pasta (corta):
● a casa ho la bilancia, pertanto sono oggettiva. Faccio 80 gr. a testa per il genere femminile e 100 gr. per il genere maschile, peso che aumento in modo inversamente proporzionale all’età: un ragazzo di vent’anni mangia tranquillamente 250 gr. di pasta, da solo.
● in barca vado a manciate: 3 o 4 per i formati piccoli (come le penne rigate dell’immagine) per le dame e dai 6 in su per i cavalieri; con formati più grandi e forme strane aumento il numero di manciate, ovviamente. Però molto dipende dall’ora in cui si mangia, e dalla conseguente fame. In barca l’ora dei pasti spesso dipende dal vento, ovvero finché c’è vento navighiamo, al resto ci penseremo poi.
★ Quantità di pasta – spaghetti:
io adoro gli spaghetti, grossi (gli spaghettini sono un formato che proprio non mi dà alcuna soddisfazione): alla carbonara, all’amatriciana, aglio olio e peperoncino…
Quindi faccio sempre almeno metà pacchetto, ovvero 250 gr. di pasta per due persone. Il vantaggio principale è che se il pacchetto è aperto, so esattamente quanti spaghetti ho, non possono che esserci altrettanti 250 gr, ovvero altre due porzioni. Inoltre, non mi resta mai il dubbio “avrei potuto fare due spaghi in più”, perché le porzioni così sono veramente abbondanti e sono sempre soddisfatta.