L’inizio del viaggio

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Busto di Pasquale Paoli

La prima tappa del nostro viaggetto possiamo definirla una tappa di avvicinamento, non siamo andati a visitare nulla, non abbiamo fatto i turisti.
In verità è stata più una sosta del cuore, siamo passati a salutare una coppia di amici che abitano ad Ajaccio. Abbiamo bevuto un aperitivo, cenato insieme e ci siamo rifocillati di risate e di affetto.

Palazzo ad Ajaccio
Un viaggio è fatto di dettagli, che ci si imprimono nella memoria e ci arricchiscono l’anima.
Viaggiando si incontrano persone, ci si scontra con la bellezza delle opere create dall’uomo e con quelle che ci dona la Natura, gente e cose che attirano la nostra attenzione, spesso senza un perché apparente.
La nostra prima tappa ci ha involontariamente portati al busto di Pasquale Paoli, abbiamo trovato parcheggio di fronte a lui, accanto alle mura.

Palazzo ad Ajaccio
Ripensandoci, io che al caso non credo, penso che sia stata la degna partenza per un viaggio all’interno di questa regione fatta di mille paesaggi diversi, di strade strette e tortuose che si dipanano tra monti, vallate, foreste intricate infinite, buie ed umide, ma profumatissime, di pini o di castagni.

Iniziando da qui siamo partiti dalla Storia di questo paese, che ne ha determinato il carattere degli abitanti e la morfologia intima: non si può capire questo popolo e la sua terra senza conoscerne le vicende storiche.

Sulla base del busto c’è inoltre un’iscrizione, in francese e in corso, quest’ultima lingua è molto dolce al mio orecchio perché è veramente molto simile all’italiano; questa strana lingua con cui vengono cantate alcune splendide ballate, spesso tristi e melanconiche.

Non vi stupirà quindi il fatto che un giorno siamo poi andati a cercare la casa natale di Paoli, ma questo ve lo racconterò in un’altra tappa.

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