La settimana che è appena trascorsa non è stata affatto facile.
Non sono riuscita a lavorare molto: al posto mio si è molto adoperato Simbad, come potete vedere dalla foto.
Non mi soffermerò sui dettagli che hanno reso la settimana impegnativa, ma cerco lo stesso di darne un quadro, soprattutto perché questo è un diario di bordo, e si annotano non solo gli avvenimenti piacevoli e bellissimi, ma anche quelli in sottotono.
Il problema essenziale è che è stata la settimana precedente alla partenza, quella in cui accumulo liste di cose da fare: e ovviamente mi sono rimaste indietro le più spiacevoli, noiose, che amo meno; cose tipo dichiarazione dei redditi mia e di mio padre (che ormai è collaborativo non solo quando vuole, ma anche quando la sua memoria glielo permette), un salto in banca, gestione assicurazioni (per fortuna il mio migliore amico è un broker assicurativo!), tagliando dalla veterinaria per Oliver che solo a giorni alterni pare che si sia rimesso, cambio di stagione con conseguente incremento delle lavatrici da fare….cose così insomma.
Dunque la settimana era già partita in sordina, priva di entusiasmanti prospettive.
Non credo di aver menzionato il fatto che dieci giorni fa ho fatto una fantasmagorica stupidaggine: in fase di ristrutturazioni e piccole riparazioni in casa, mi sono recata in un centro per il bricolage ed ho acquistato un paio di assicelle di legno. Non molto lunghe. Né molto pesanti. Anche perchè ero con il mio fido motorino.
Sì, esattamente, non ho ben calcolato effetti forza centrifuga, accelerazione, sterzo….i legni si sono mossi e mi hanno fatto perdere il controllo del mezzo! Ringrazio il mio modo estremamente prudente di guida che mi ha permesso di non fare danni ad altri, né cose nè persone, e nemmeno al mio adorato scooter. Non posso dire lo stesso di me. Complice l’età che rallenta i tempi di reazione, sono comunque andata in terra e ho sbattuto qui e là.
Pensavo che un pomeriggio col ghiaccio sarebbe bastato e invece…
Quindi lunedì riesco ad andare dalla mia meravigliosa osteopata per fare un calcolo dei danni.
Il ginocchio, già lesionato da un po’ (anni di sci non hanno aiutato), e si riprenderà lentamente, basta tenerlo a riposo, ma il polso sinistro è più grave. Anche qui: una vecchissima caduta sugli sci mi aveva provocato quella che si chiama, appunto, la lesione dello sciatore; banalmente il pollice fa una rotazione assolutamente a lui non consona che ne danneggia il legamento. Bene, sono riuscita a ricaderci, su quel pollice, ed ora è completamente fuori uso. Ho messo il tutore, devo solo tenerlo a riposo.
Per sintetizzare, nella settimana in cui avrei dovuto fare tutto ciò che ho rimandato sinora, non avrei invece dovuto far altro che stare ferma, possibilmente con il ghiaccio sulle parti doloranti.
Le mie innumerevoli liste mi guardavano scuotendo la testa per la mia irresponsabilità e mi rendevano eclatante il fatto che non avrei potuto fermarmi.
Così ho fatto quasi tutto.
Intanto mi riposerò poi.
Già, perchè in Corsica mi aspetta un altro trasloco.
Vi lascio quindi qualche foto della mia adorata Milano,
scattate in questo mese tra una commissione e l’altra,
un caffè e un aperitivo.
Perchè le cose belle ci riempiono il cuore ed aiutano ad alleggerire i pesi della vita: basta vederle.
E poi Milano è piena di scorci bellissimi!