Finisce il mese di agosto. Finiscono le vacanze. I progetti di cambiamenti per il nuovo anno.

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spiaggia deserta a Lavezzi

Il mese di agosto volge lentamente alla sua fine.

Gli amici italiani che sono venuti come sempre qui in vacanza se non sono già rientrati in città sono in procinto di partire; pochissimi sono coloro che hanno potuto scegliere di fare le vacanze “fuori stagione” e le stanno cominciando in questi giorni.
La maggior parte quindi cerca di allontanare il pensiero da quello che succederà una volta rientrati nella propria abitazione, e nei propri panni, oserei dire, nel senso letterale del termine; ovvero quando finiamo di girare in costume e pareo e abbigliarci per come la nostra professione o ruolo è richiesto nella società.

spiaggia fuori stagione in inverno in Brasile

Le ultime chiacchiere sulla spiaggia hanno perso un po’ della loro leggerezza.

Si arriva in villeggiatura e si smette di fare programmi: al massimo i pensieri sono occupati dalla scelta di dove andare a sorseggiare l’aperitivo e se sia o meno il caso di provare il nuovo ristorantino o rimanere fedele ai soliti luoghi noti che non hanno deluso in precedenza.

Ristorantino sulla spiaggia di Propriano

Le vacanze sono un posto fuori dal tempo: difficile ricordarsi cosa si è fatto l’altro ieri perchè i giorni passati si somigliano tutti un po’: si assumono diverse abitudini dalle solite e si vive con un’ora diversa per la sveglia, per i pasti; diventa imprescindibile la siesta, che in città ha un vago sentore di proibito, o qualcosa che possono permettersi solo i bambini e gli anziani.

In questo non tempo si cerca di trarre il massimo beneficio dallo stare all’aperto, di condividere con gli amici le emozioni, di non bere e mangiare troppo, che dopo bisognerà mettersi a dieta, di rilassarsi il più possibile, che chissà quando ce lo si potrà permettere ancora.

Volutamente ci si allontana da quella che è la realtà nei restanti undici mesi.

Si dimenticano volentieri anche titoli e onorificenze, che sarebbero forse ridicoli in un contesto, come al mare, in cui ci si vede tutto il tempo in mutande! Il famoso chirurgo e il noto avvocato non sono più riconoscibili e se ne approfittano per ridere, scherzare, parlare del tempo, della direzione del vento, degli ingredienti per lo spritz.

Io e gli amici aperitivo in spiaggia

I giorni languidamente passano, la pelle si colora di quei bei toni ambrati per cui si è tutti più belli, ci si arrabbia naturalmente molto poco perchè senza lo stress gli animi tendono alla riconciliazione, più che allo scontro.

Questo clima di beatitudine si protrae per la durata di quasi tutta la vacanza.

Ad un certo punto qualcuno comincia a chiedere “ma che giorno è?” “ma quando riaprono le scuole?” “ma quest’anno ti iscrivi ancora in quella palestra?” e lentissimamente si comincia a lasciarsi le vacanze alle spalle.
Leopardi forse direbbe che si passa dal sabato alla domenica.

esempi di corsi: piscina, pianoforte, Tai Chi

E’ in questa fase che si cominciano a fare i progetti per “l’anno che verrà”.

Ovvero si stilano le liste dei buoni propositi, normalmente assolutamente irrealistici.

Sì perché se di norma hai un paio di sere a settimana libere sarà molto difficile riuscire a conciliare tutto quello che ci si immagina di fare: seguire un corso di balli caraibici, imparare il russo, ricominciare a studiare uno strumento musicale, andare a correre e migliorare le proprie abilità culinarie, per esempio.
Eppure ogni anno, sotto l’ombrellone (non me ne vogliano tutti coloro che non scelgono di andare al mare, se tendo a non prendere in considerazione le vacanze ai monti e in campagna) si decide che da settembre incominceremo a migliorarci in tutti i sensi: dal punto di vista fisico ma anche spiritualmente e mentalmente.
In questo, stranamente, per una volta, uomini e donne si equivalgono e sono assolutamente uguali!

Tutti pronti ai grandi cambiamenti!

Senz’altro complici infidi sono le riviste ed i giornali, che suggeriscono liste e decaloghi delle cose da fare assolutamente quest’anno al rientro dalle vacanze, alcuni dichiarando apertamente che è il modo migliore per superare la tristezza che segue la fine delle ferie.

nuotata nelle acque trasparenti all'ormeggioIo questo ho sempre faticato ad accettarlo: come quelle lugubri ore invernali chiusa in una palestra a cercare di mantenermi in forma possano competere con la passeggiata al chiaro di luna o alla nuotata in un mare cristallino, non mi è dato di capirlo.
O come io possa ritrovare il sorriso davanti ad un pinzimonio quando durante l’estate non mi sono fatta mancare nessun manicaretto, accompagnandolo pure con un buon vino rosè ghiacciato o la classica birretta…
Mi ricordo di molti articoli che sostengono di continuare a fare, dopo il rientro, le cose che ci fanno stare bene: invidio moltissimo coloro che fanno il lavoro dei propri sogni ma non è esattamente così per tutti.

A questo devo dire che è possibile porvi un rimedio, anzi mi piacerebbe sostenere che chiunque voglia cambiare vita lo può fare: io ho seguito un corso per avere la spinta e darmi le motivazioni che mi servivano; ma era il momento giusto per me e ognuno deve trovare il proprio.

Forse in quest’ottica non sarebbe male cominciare a coltivare i propri sogni, che si può fare anche durante il tragitto casa-lavoro, e l’orto in cui si fa è la propria mente, basta liberarla un pochino dai pensieri ricorrenti.

coltivazioni di tulipani in Olanda

Sicuramente anche riuscire a mantenere le amicizie delle vacanze apporterebbe dosi massicce di ossitocina, banalmente detto l’ormone della felicità. E difatti quando ci si saluta, quando un amico parte, con le lacrime agli occhi e il magone insistente ci si promette solennemente che ci si rivedrà anche in città.
Pascale ed io in spiaggia

Pascale ed io sono 10 anni che ci proviamo e finalmente abbiamo trovato la nostra modalità solo quest’anno: dopo aver mancato a innumerevoli appuntamenti, fatto saltare cene e aperitivi, aver programmato viaggi che puntualmente non abbiamo fatto, abbiamo capito che per come siamo fatte (e per la sua attività) il last minute funziona benissimo e la nostra amicizia si è rafforzata.

Sembra che per quanto riguarda i propositi di fine anno (e per molti l’anno nuovo non comincia a gennaio ma a settembre, come a scuola) il tasso di successo si aggiri intorno al 10%.

E quindi se in fondo, forse, alle volte raggiungere l’obiettivo è tanto importante quanto il lavoro che si è fatto per raggiungerlo e quanto si è imparato strada facendo, fondamentale è il fatto che desideriamo migliorarci, aprirci alla possibilità di nuovi orizzonti e cambiare, per poter apprezzare tutto quello che la vita sa offrirci, se solo apriamo bene gli occhi.

Stradine sterrate

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