Quest’ultima settimana è stata di transizione.
Per quel che mi riguarda, sono stati giorni di attesa: Oliver, il mio piccolo a quattro zampe, è stato operato, gli è stata rimossa la cistifellea ed il brutto calcolo in essa contenuto.
Da quando l’ho portato a casa non ho fatto molto altro che seguire la sua convalescenza e i suoi lentissimi progressi per un ritorno alla normalità. Lui è stato bravissimo, si è lamentato solo quando è finito l’effetto dell’anestesia, poi si è accucciato sulla montagna di copertine che gli ho messo per terra e da lì si è mosso veramente molto poco.
L’ho dovuto spronare a mangiare e a bere, e l’ho portato in braccio in giardino per i suoi bisogni.
La notte io ho dormito su un materasso che ho buttato per terra accanto a lui; lui ha cercato sempre il mio contatto e lentamente ha recuperato energie e serenità: in verità ha soprattutto dormito, giorno e notte. Martedì andiamo a togliere i punti, e direi che questa brutta esperienza ce la siamo definitivamente lasciata alle spalle.
Nei momenti in cui non lo vegliavo ho fatto la montagna di cose che precede la partenza: la valigia, le lavatrici, gli ultimi controlli medici con mio padre (comprese le due vaccinazioni contro il Covid), il giro di saluti agli amici vicini (nel senso logistico del termine, visto che siamo in zona rossa e non ci si può muovere).
Chi invece ha lavorato moltissimo è stato il Capitano,
che oltre alla sua attività ha smontato Olga,
l’ha pulita da cima a fondo,
tanto che ora sembra tornata nuova.
Non vedo l’ora settimana prossima di tornare a bordo!
Ah, in valigia ho messo un golf pesante, ma anche un costume da bagno; perché se questa primavera ci sta regalando giornate magnifiche in città, al mare è già tempo di spiaggia e di bagni.